Giornalino2006 - Nel segno della tradizione

Vincere sei Palii nelle ultime sette edizioni non è certo cosa di tutti i giorni. Ma Porta Romana è riuscita in questa impresa che assume connotati leggendari. Soprattutto se pensiamo che cinque di queste immense gioie sono arrivate da un cavaliere, Emanuele Capriotti, che quando nacque nella sua Castignano il Sestiere di Porta Romana aveva vinto già tre Palii. Il nuovo dunque è lui, che va a comporre una striscia - sognata per anni - di ben dodici Palii che fanno tredici con quello (unico) assegnato nella prima edizione del 1955 per i migliori costumi. Palii che hanno dato vita ad un autentico “Museo del Sestiere”, nell’attuale sede provvisoria di corso Mazzini, dove sono esposti come reliquie i preziosi drappi sistemati tutti intorno al gonfalone riportante l’antica porta Gemina e l’unicorno, l’animale mitologico simbolo del Sestiere.
Sono trascorsi oltre cinquant’anni da quando - era un freddo giorno d’inverno - alcuni ascolani si riunirono per gettare le basi su una rievocazione che nei decenni si sarebbe rivelata come la più avvincente Giostra tuttora esistente sul territorio nazionale. A quei tempi c’erano già le Giostre sia di Arezzo che di Foligno, ma la Quintana compì ben presto il cosiddetto sorpasso diventando un punto di riferimento per tutti i cavalieri e gli appassionati d’Italia.
La Quintana è nata grazie al lavoro di alcuni ascolani doc che, a non molti anni dalla fine della Seconda Guerra, seppero trovare la maniera per dare un impulso nuovo a tutta la città e al suo territorio. Le prime riunioni si svolsero proprio a Porta Romana e, non a caso, per tanto tempo quell’evento è stato ricordato con una targa di travertino affissa all’esterno dell’abitazione di Nazzareno Peci (tra i fondatori della rievocazione e primo caposestiere rosso-azzurro) situata in rua Sebastiano Andreantonelli. Una piccola traversa del quartiere, che unisce corso Mazzini con l’antico corso di Sotto. Ovvero il cuore della città.
Il Sestiere è sempre lo stesso, ma negli anni sono mutate le esigenze e le finalità. Si sono registrati profondi cambiamenti nell’organizzazione della vita di Sestiere, ma le finalità e i propositi sono rimasti inalterati: tenere alto il nome di Porta Romana, rispettare la tradizione, ricordare coloro che hanno dedicato gran parte della propria esistenza ai colori rosso-azzurri, integrare i più giovani per farli sentire parte integrante del Sestiere e della città tutta.
Sempre viva Porta Romana: ieri, oggi e domani!