Giornalino 2011 Agosto - Il Caposestiere |
Come caposestiere di Porta Romana sono fiero e orgoglioso di presentare questa nostra ennesima pubblicazione che realizziamo ormai da oltre venti anni. Lo sono perché sono il rappresentante di un Sestiere della Quintana di Ascoli che, avendo seguito tante altre rievocazioni storiche e Giostre cavalleresche, vi assicuro che non a caso è considerata una delle più affascinanti e difficili (per quanto riguarda la Giostra) d'Italia.
Ma quest'anno lo sono ancora di più perché rappresento un comitato, ma soprattutto un Sestiere, che ha già vinto prima ancora della Quintana. Porta Romana lo ha fatto grazie ai suoi magnifici sbandieratori e ai suoi magnifici musici (chiarine e tamburini) che si sono aggiudicati il Palio degli sbandieratori nella gara che ha finalmente aggiunto, dopo oltre venti anni, i colori rosso e azzurro all'Albo d'Oro di una gara cui teniamo
tanto e che finalmente ci permette di coronare un sogno inseguito da quattro lustri. Abbiamo vinto un Palio importante che ripaga il Sestiere, ma soprattutto i ragazzi e le ragazze, del lavoro e dei sacrifici compiuti nel corso di un intero anno. Anzi, dopo anni di impegno e dedizione che non trovano parole per descrivere la soddisfazione provata nell'alzare al cielo quel vessillo inseguito e sfiorato più volte. Le polemiche
preferiamo lasciarle agli altri perché è giusto godersi quello a cui tenevamo tanto e per il quale abbiamo spesso messo in secondo piano lavoro, famiglie e affetti. La vittoria non deve essere solo il raggiungimento di un traguardo ma lo sprono per fare meglio impegnandosi sempre di più in quello in cui si crede. Quintana non vuol dire solo sbandieratori e musici ma anche e soprattutto la Giostra che in questo nuovo millennio
ci ha visto più volte grandi protagonisti a suon di vittorie. Vittoria è anche sofferenza, e noi di Porta Romana sappiamo cosa significa lavorare nell'ombra, anche dopo cocenti delusioni e grandi dolori. Ma sappiamo anche che vincere è ancora più bello e magico dopo aver ingoiato tanti rospi e masticato amaro. Qualunque sia stato l'esito della Quintana di luglio, spero che quella di agosto vada meglio e lo dico perchè a Porta
Romana è importante crederci e lavorare. I risultati, alla fine, arrivano sempre. Lo abbiamo dimostrato con il nostro grande cavaliere Emanuele Capriotti, lo abbiamo fatto con i nostri sbandieratori e musici, e non è nostra intenzione fermarci. Sono caposestiere da quindici anni, ma non dimentico chi mi ha preceduto. Cito lo storico console Nino Aleandri, l'indimenticabile Danilo Ciampini che per primo ci mise in mano una bandiera,
i capisestieri Nazzareno Peci e Serafino Cicchi che non ci sono più e, soprattutto, il loro successore Titino Volponi che avrei tanto voluto ricordasse (ma sono sicuro che non ci ha mai lasciato, soprattutto durante le gare che hanno visto impegnati i suoi figli Stefano e Paolo) la conquista del nostro primo Palio delle bandiere. Inoltre sono fortemente orgoglioso della fattiva collaborazione instaurata da alcuni anni con la parrocchia
del Santissimo Crocifisso con cui esiste un rapporto che non ha eguali. Non a caso la settimana dedicata alla sagra da tempo funge da traino alle serate che caratterizzano il nostro mese rosso-azzurro vissuto nel giardino di Sestiere. I risultati, anche a livello enogastronomico, sono evidenti anche qui. Il mio grazie va a tutto il popolo rosso-azzurro ma anche a tutti gli abitanti di Porta Romana per i quali sono fiero di rappresentare
un comitato direttivo - fresco di elezione - che anche per il prossimo quadriennio lavorerà nell'interesse di tutti. Un comitato dove figurano amici che lavorano con me da decenni ma anche nuovi membri che si sono subito integrati con la cosiddetta vecchia guardia. Grazie al loro lavoro e alla loro passione siamo in grado di offrire serate piacevoli da trascorrere tutti insieme davanti a tavole imbandite e, per quanto riguarda la rievocazione,
cortei rigorosi e curati e Giostre dove da anni Porta Romana non recita più un ruolo di secondo piano. Viva per sempre Porta Romana. IL CAPOSESTIERE Pier Luigi Torquati
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