Il Giornalino dell'anno 2014 - Sessantennale |
A sessant'anni una persona ha come minimo qualche ruga in più e sicuramente i capelli grigi. Il Sestiere di Porta Romana, che insieme a tutta la Quintana taglia il prestigioso traguardo, è invece ancora giovane nell'aspetto e nell'anima. Il primo grazie a un ricambio generazionale che continua a tenere alto il vessillo rosso-azzurro. La seconda grazie ai saldi principi dell'attaccamento ai colori e ai simboli di chi ha vissuto innumerevoli tappe che hanno portato a questo traguardo delle nozze di diamante con una delle rievocazioni più spettacolari avvincenti del mondo. Porta Romana si appresta a farlo con lo stesso spirito di quelle persone che agli albori degli anni Cinquanta dettero un impulso decisivo al decollo non solo del Sestiere ma dell'intera rievocazione.
Come un armato che non abbassa mai la guardia, a ogni occasione va ricordato come le prime riunioni organizzative della Quintana siano avvenute in una stradina, proprio nel cuore del Sestiere, dove per anni una targa (ora all'ingresso della sede di Sestiere) ha ricordato per decenni i fasti di quei giorni. Alla vigilia della prima edizione del 1955 c'era gran fermento dovuto a un ristretto gruppo di persone appassionate, e forse anche un po' incoscienti, che cercavano di trascinarsi dietro cittadini perlopiù scettici. Eppure per Porta Romana arrivò anche il conforto dei risultati, con la vittoria sfiorata al primo tentativo al Campo dei Giochi e il riconoscimento dei migliori costumi attraverso un palio rimasto unico nella storia della Quintana. L'anno successivo (1956) seguì una vittoria, prologo dell'exploit datato 1960 in occasione dell'edizione straordinaria a Roma che quell'anno ospitò I Giochi Olimpici.
A cavallo sempre lui, Luigi Civita, 92 anni e non sentirli, che nei giorni fatidici la leggenda racconta conducesse in casa il suo cavallo per timore che qualcuno potesse recargli danno. Successi e trionfi tornarono a rallegrare il popolo rosso-azzurro nel 1965 con Gino Ricci e, dopo tre lustri, con Massimo Montefiori che vinse tre volte in otto anni: 1980, 1981, 1988. Altri quindici anni e inizia l'era di Emanuele Capriotti il quale, con otto vittorie dal 2003 al 2013, conquista un posto tra i big di sempre della Giostra, senza dimenticare il successo di Francesco Scattolini di agosto 2003. Se a Civita, Ricci, Montefiori, Capriotti e Scattolini vanno riconosciuti meriti che si sono tradotti in successi e palii, non si può restare indifferenti di fronte al lavoro, spesso oscuro, svolto in questi sessant'anni da personaggi che hanno fatto la storia del Sestiere, che non ci sono più, e che purtroppo le giovani generazioni non conoscono.
Le loro foto capeggiano all'interno della sede di Sestiere. Una festa, una ricorrenza, magari una pausa tra una prova e l'altra di sbandieratori e musici, devono essere il momento per giovani e meno giovani per volgere uno sguardo verso quei quadri, riflettere e ringraziare chi oggi ci consente di gridare ancora 'viva Porta Romana'.
A.Fer.
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