Il Giornalino dell'anno 2014 - la Dama di Agosto |
Portamento elegante ed un savoir faire innato caratterizzano la dama di Agosto.
Poi c'è quella grinta e forza di carattere quando si racconta come donna, mamma e lavoratrice che ti lascia piacevolmente sorpresa.
Ma partiamo dall'inizio. Alessandra Cicchi, 35 anni, bellezza tipicamente mediterranea ed un sorriso coinvolgente, proviene da una famiglia di sestieranti doc e quando si parla di Quintana il suo diventa un fiume in piena di parole, ricordi, aneddoti, storie belle e anche brutte, come quando Iva, la cavallina di Massimo Montefiori, dopo un incidente avvenuto al campo, fu accompagnata dal papà, con grande dolore, al mattatoio.
Ripensa sorridendo, invece, a quando dopo la vittoria del palio, sempre suo padre e gli altri fecero a piedi il tragitto Ascoli - S. Benedetto. Oppure quando nella casa padronale, oggi rinomato agriturismo (Villa Cicchi) alloggiavano cavalieri e i loro familiari. Racconti che sembrano prendere la forma di fotografie in bianco e nero, dove i sorrisi sono quelli genuini di una gioventù passata e di incontri vissuti intensamente.
Ma è lì, quando ricorda il padre, Serafino Cicchi, anche lui caposestiere di Porta Romana, che la voce si ferma. Perché il papà non c'è più, dal 2001, quando lei sposa giovanissima si accingeva ad affrontare la vita con il marito Enrico Petracci.
Anche qui ricordi belli e dolorosi si intrecciano, ma resta sempre sullo sfondo la vita nel Sestiere. Eh sì, perché l'amore, che dura già da 20 anni, nacque proprio quando a 15 anni sfilò, come damigella lei e cavaliere lui, nel corteo.
Da quell'amore ecco arrivare le splendide figlie Beatrice (12 anni) ed Emily Sofia (9 anni), bravissime atlete impegnate in competizioni nazionali della ginnastica ritmica, nonché, neanche a dirlo, chiarine di Porta Romana. Fino all'arrivo del piccolo Antonio (5 anni). Tre bambini, un lavoro impegnatio come quello di gestire l'agriturismo, che però non fermano Alessandra.
Si reinventa ed utilizza quanto appreso sul campo, continuando a studiare ed acquisendo i titoli di sommelier e barman, per diventare una personal chef, organizzatrice di feste e pranzi d'élite. Così riesce a coniugare il ruolo di mamma senza rinunciare alla professione.
E' passato il tempo in cui nonna Mafalda,che abitava in via Oberdan, ricuciva i vestiti per i figuranti, ma le emozioni restano.
Dopo tutto questo, sembra banale chiederle se è felice di indossare le vesti della dama.
Ed infatti, sentita la domanda, proprio non le passa per la mente di dire che era il suo sogno.
Lei indosserà l'abito verde smeraldo in onore del padre. Perché nel sessantennale è orgogliosa di chiamarsi Cicchi e di sfilare interpretando un ruolo così importante. Perché da piccola anche lei avrebbe voluto farlo, ma non capiva perché erano sempre i maschietti che venivano portati alla ribalta in quella che era, e che sentiva, la sua Quintana.
Oggi è una bellissima donna ed è stata chiamata a rivestire uno dei ruoli più belli e significativi di questa rievocazione storica dai mille colori e sapori. Di certo riuscirà a catalizzare gli sguardi del pubblico e, tra questo, dei tanti che con commozione ricorderanno, nel suo sguardo, gli occhi di Serafino.
Intervista di Donatella Felici, dama di agosto 2005
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